"Ed è per questo signori miei...
..che stasera vi si racconterà la storia di Genova...
..di come essa sia divenuta...per forza di cose, s’intende,..
un luogo della mente
e della memoria.
città simbolo della tragedia moderna"
Prima milanese, questa sera al Teatro della Copperativa, per “GiOtto - Studio (#3) per una tragedia”, spettacolo scritto e recitato da Giuseppe Provinzano, uno dei due rappresentanti (l’altro è Giuseppe Massa) della giovane compagnia palermitana Sutta Scupa. Questo spettacolo segue altri due studi portati avanti negli ultimi due anni: il primo lavoro era stato messo in scena in un ex carcere femminile e ricostruiva storie ed atmosfere con interventi di attori e di suoni nelle stanze attraverso cui il pubblico passava. Il secondo lavoro riguardava invece il G8 di Rostock, del 2007.
Il terzo studio approda invece al G8 di Genova, ai tragici avvenimenti di ormai quasi dieci anni fa. La difficoltà risulta per l’autore quella di presentare i fatti come una reale tragedia epocale, difficoltà che deriva dalla vicinanza dei fatti, dal fatto che ancora si parla di “cronaca” e che “i personaggi non sono ancora personaggi ma bensì persone...”. In questo senso, Genova viene così avvicinata a una città dell’antica Grecia, diventa paradigma tragico classico: si tenta di creare una drammaturgia non appoggiata esclusivamente sulla cronaca, ma autonoma e non banale, strutturata secondo i canoni classici. Troviamo quindi il prologo (i mesi prima dell’incontro); l’ingresso del coro (i manifestanti, con le loro idee, le loro posizioni, le loro esigenze); gli episodi, guidati da personaggi in un certo senso simbolici: un black block e un agente di polizia che raccontano ognuno il proprio punto di vista, la propria verità. E ancora – sempre nel rispetto della tragedia greca – ci sarà un messaggero a riportare ciò che in scena non si può vedere perché troppo cruento (la caserma di Bolzaneto) e infine l’esodo, la fine, questa volta senza interventi divini: “Niente Deus ex machina, ho preferito dar voce alla gente comune”.
Il G8 di Genova, a volte dimenticato o chiuso nel cassetto, viene riportato in vita, all’attenzione, nel tentativo di riaprire degli interrogativi che mai si sono chiusi. Per approfondire l’argomento, sono previsti due incontri: stasera uno di carattere teatrale con Franco Quadri, Renato Sarti e Provinzano; il 23 gennaio, sempre a fine spettacolo, con Haidi e Giuliano Giuliani, i genitori di Carlo, e l’Avv. Gilberto Pagani,per una discussione politica e sociale su Genova, sulla memoria, sulla nostra società.